La ricerca della verità, o perlomeno, il desiderio di scoprire i meccanismi che
governano il destino dell'uomo sul pianeta e nel nostro paese in particolare, è
stata la molla che ha spinto l'autore a intraprendere un cammino pressoché
disperato, guidato unicamente dagli elementari strumenti della logica e della
ragione. Sapere che altri prima di lui sono stati perseguitati e uccisi, a causa del
desiderio di affermare le proprie opinioni e le proprie scoperte, è stato il
pungolo che lo ha indotto fin dall'adolescenza a cercare risposte meno
addomesticate di quelle fornite dal potere dominante, alle incongruenze palesi
con cui doveva confrontarsi quotidianamente. Una indagine mossa dalla
presa d'atto della sua inadeguatezza e dei suoi interlocutori in prima istanza e
dalle ingiustizie macroscopiche a cui sembra essersi assoggettato il ceto
sociale di appartenenza, che rinuncia ad esprimere le sue potenzialità,
soggiogato da schemi mentali irrazionali che rappresentano la condanna che lo
schiaccia al suolo. Nel corso degli anni, come un osservatore alieno registra i
fatti di cui è testimone, scoprendo una realtà aberrante che miete vittime
inconsapevoli, rese docili e devote da una cultura dominante millenaria che
perpetua il suo potere con la manipolazione delle coscienze, rese disponibili
ancora prima dell'età della ragione. Nel percorso di questo tortuoso sentiero,
non può fare a meno di prendere atto che detto potere è compenetrato nel
tempo in tutte le strutture delle società, che è causa di tutti gli squilibri, con
l'imposizione di valori che fanno a pugni con la logica e con la ragione e che gli
individui non riescono a percepire in conseguenza dell'assuefazione a pratiche
esercitate di generazione in generazione.