Dagger è un ragazzino di strada, in una città governata da un brutale totalitarismo, venuto al mondo attraverso un rito blasfemo per riportare in vita suo padre. Peccato che il padre in questione è un dio sanguinario la cui anima è stata esiliata all'alba dei tempi per opera del suo fratello e rivale, il dio Angra. Viene nascosto in una gilda di piccoli farabutti, dove una ragazzina albina è l'unico essere che non lo considera un mostro a causa dei suoi occhi rossi. Ma quando i Gorgor, servi del dio esiliato, danno fuoco all'intera città dove è stato nascosto per stanarlo, Dagger capisce che non esiste alcun rifugio per lui.
Sin troppo presto, capirà anche che nessuno può combattere contro se stesso.
Nota da parte dell'autore:
Ho scritto un dark fantasy il cui scopo fosse spezzare con la tradizione, indirizzando la narrazione verso tematiche più esistenziali rispetto alla vecchia e abusata formula del male contro il bene. In Dagger la lotta del bene contro il male non è netta, né facilmente individuabile, ma è un processo tormentato, interno al protagonista, il cui esito è difficile da prevedere. Non vendo messaggi precotti al lettore, ho preferito creare un testo che si aprisse a più chiavi di lettura.
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