L’idea di sposare quel bifolco era, per lei, inconcepibile!!!
Italia, 1898
Viola, che vive a Milano con la famiglia benestante, è bella, istruita, viziata e trascorre il tempo tra passeggiate, lettura e serate a teatro, sempre ben truccata ed elegantemente abbigliata.
Ludovico, nato e sempre vissuto in uno sperduto paesino abruzzese, burbero e taciturno, sfoggia modi tutt’altro che galanti e signorili e viene da lei sdegnosamente offeso e rifiutato.
Costretta però a sposarlo, Viola non si trattiene dal mostrare il proprio disprezzo e, sicura di riuscire, come sempre, ad ottenere tutto quello che preferisce, lo segue... ma già dalla prima sera, in quel posto desolante, abituata ad aver vita sempre facile e comoda, si lascia sopraffare dai nervi scossi e porta il marito al punto di picchiarla. Come farà, sofisticata e schizzinosa, col suo carattere ribelle e tempestoso, ad andare avanti, in una quotidianità noiosa e piatta, in un ambiente arretrato, tra pecore, capre e gente che lei ritiene rozza e ignorante? Resisterà agli alti e bassi delle continue liti furiose, alle schermaglie che si alternano ai momenti di desiderio e passione, e alla gelosia… dato che il suo rude marito ha un’amante?
Ma la fuga, una tragedia, la separazione e la lontananza le daranno la felicità con la vita lussuosa e i divertimenti ritrovati, che credeva per lei indispensabili?
ATTENZIONE: è una storia d’amore che si snoda in un territorio povero e semplice. Non ci sono eroi, principi e cavalieri, ma solo persone comuni, comunque in grado di provare sentimenti profondi e grandi emozioni… il protagonista non è un uomo violento, ma un maschio d’altri tempi la cui pazienza viene messa duramente alla prova. Contiene scene di sesso.
Estratto Capitolo 11: "Io mi rendo conto solo che mi sono stancata, di tutto e di tutti, e l'unica cosa che desidero realmente, benché mi sforzi di mostrare il contrario, è andarmene da questo maledetto posto," gridò sollevandosi sulle punte dei piedi e mollandogli un ceffone in pieno volto. Si coprì la testa con le mani, aspettando di essere colpita. In realtà negli ultimi tempi i pensieri di fuga non le erano mai neppure balenati in mente, ma non era riuscita a impedirsi di ferirlo, frustrata come si sentiva.
Ludovico la prese per le spalle e, sollevandola senza fatica da terra, la scosse finché lei non lo guardò.
Le parve feroce con le pupille dilatate che riflettevano i bagliori del fuoco del camino.
"Di tutto sei stufa? Adesso sai cosa facciamo, cara la mia mogliettina," le intimò, "andiamo in camera da letto e mi dimostrerai che ti sei stancata anche di me."
"Soprattutto di te e dei tuoi modi incivili," ebbe l'ardire di sbattergli in faccia.
"Calma, me lo dimostrerai nell'unico modo possibile." Se la mise sulla spalla, come un sacco di patate. “Vedremo se il mio tocco ti è davvero sgradito.”
"Non ci provare!” Viola scalciò forsennatamente mentre, a testa in giù, gli tempestava la schiena di pugni... |