Una civiltà apparentemente lontana nello spazio e nel tempo, dai tratti leggendari, talvolta stereotipati, che può essere davvero capita solo se vista da vicino: certo non è semplice, dal punto di vista europeo, cogliere pienamente la bellezza, la tecnologia, la spiritualità, l’armonia del popolo Lakota, guerrieri capaci di profondo rispetto per la natura, per la vita, capaci di piegarsi anche ai cambiamenti più drastici senza spezzarsi. Con la passione di chi ha vissuto presso di loro per anni, Alessandro Martire spiega chi erano, e come si sono trasformati, dai tempi delle sterminate praterie fino ai tempi delle riserve, e di come ora siano combattuti fra la volontà di mantenere le proprie tradizioni e la necessità di integrarsi nella contemporaneità. Al lettore non resta altro che scoprire quanto questo popolo abbia da insegnarci.
Alessandro Martire vive e lavora a Firenze, dove colabora come docente presso l’Università degli Studi. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, svolge un master europeo in antropologia e biologia umana. Attratto dalla cultura delle popolazioni aborigene del nord America, nel 1982 visita alcune riserve del Sud Dakota, fra le quali Pine Ridge e Rosebud e instaura rapporti di fraterna amicizia con alcuni membri tribali. Iniziato ai sacri riti Lakota nel 1999 viene nominato membro onorario della Nazione Lakota Sicangu Sioux di Rosebud come riconoscimento per il lavoro giuridico, sociale e politico svolto in Italia per la difesa dei diritti delle popolazioni indigene americane.AlessandroMartire fa parte della Commissione Internazionale dell’ONU in qualità di avvocato della Nazione Lakota Sioux di Rosebud.
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