Le “rocce“ nei quadri di Paolo Uccello o la “nuvola” del Mantegna non si trovano in natura, sono strane, artificiali, ma se si immaginano in cartone, realizzate per uno spettacolo o una rappresentazione e come tali entrate nell’esperienza del pittore, allora improvvisamente rientrano in un comune e diffuso immaginario collettivo che passa attraverso l’esperienza personale dell’artista.
Così come accade oggi con i film e la televisione. Gli spettacoli appartengono alla vita di una civiltà e quindi ai modi concreti dell’esperienza e dell’immaginario.