Federico II di Svevia si presta bene al genere romanzo; se ne potrebbero ricavare elementi fiabeschi tanto è stata varia, imprevedibile, ricca di colpi di scena la sua vita. E ciò a partire dalla nascita, avvenuta all’interno di una tenda montata in una piazza per ferma volontà di sua madre, la normanna Costanza d’Altavilla. Alimentata di continuo da adulatori e nemici, un’aura di meraviglia e magnificenza, ma anche di sospetto di connivenza col demoniaco ha avvolto l’intera esistenza di “Stupor Mundi”, ineguagliabile re di Sicilia e imperatore di Germania. La sua avventura umana si svolge in un Medio Evo ancora lungi dal tramontare, ma che già si schiude all’impetuoso sviluppo delle città e al fervore intellettuale delle varie università europee. Indagatore delle dottrine occulte, amante delle belle lettere, ma soprattutto appassionato cultore delle scienze naturali, Federico ha travalicato di gran lunga il suo tempo. Il distacco dai pregiudizi morali, razziali e religiosi, l’ansia di ricerca, la spregiudicatezza delle sua intelligenza e del suo ardore, anticipano in qualche modo inquietudini, speranze e illusioni dell’uomo contemporaneo. |