Questo libro si è posto un traguardo così arduo da sembrare pretenzioso: trasformare la Divina Commedia, ossia il poema al mondo più famoso e osannato della letteratura medievale, in un romanzo narrato in prima persona. Naturalmente, se l’operazione è riuscita senza dissacrazioni, forzature o espedienti patetici per rendere la sublime liricità dei versi danteschi tocca al lettore stabilirlo. Ci limitiamo qui a dire che il presente lavoro, appunto perché opera di narrativa, non contiene bibliografie, citazioni, rimandi o riferimenti o ammiccamenti a filologi o specialisti della materia. Per venire in aiuto del lettore non propriamente esperto dell’epoca medievale si è usato l’ espediente di “costringere” l’io narrante, cioè lo stesso Dante, a chiarire al lettore i dettagli e i retroscena della storia: insomma un aiuto per meglio comprendere gli aspetti religiosi, culturali, giuridici, filosofici, le biografie dei tanti personaggi, ecc. Non si tratta dunque della solita traduzione in prosa o parafrasi, che dir si voglia, ad uso e consumo di chi cerca una veloce sintesi dei versi danteschi, bensì di una libera, anche se rigorosa e mai superficiale interpretazione in prosa del poema medesimo. Scorrendo i vari capitoli (tanti quanti sono il numero dei canti nell’opera originale) il lettore si confronterà con una scrittura densa di digressioni, chiose, metafore, similitudini, e quant’altro sia stato ritenuto non solo utile a rendere intellegibile il racconto là dove i pur meravigliosi versi del poeta fiorentino risultano complessi o enigmatici, ma anche e soprattutto idonea a restituire una lettura fluida e, speriamo, quanto più gradevole. Confidiamo pertanto di fornire uno strumento valido non solo allo studente alle prese con gli esami, ma a chiunque intenda, senza annoiarsi, iniziare o approfondire la conoscenza di un capolavoro assoluto della letteratura di tutti i tempi. Un capolavoro che per via dell’ “ostico” italiano del Trecento, e con buona pace delle seguitissime lecturae dantis televisive, rimane ancora poco, pochissimo conosciuto dal grande pubblico.
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